Scritto da: MagicMushr00m 15/11/2005 12.53
Se si vuole risparmiare sulla bolletta, diminuendo la dipendenza dal petrolio e carbone, basta modificare e "rispettare" la legge 10 del 1991 secondo cui gli edifici non devono consumare più di 140kilowattori per metro quadro all'anno. In Germania una legge simile prevede un consumo massimo di 70kilowattori, in Germania al Nord Europa dove fa più freddo e nella provincia di Bolzano... ma siamo in Italia direbbe qualcuno e se questa è la fiducia riposta nell'italianità, allora fidarsi di una centrale nucleare italiana è una contraddizione.
E' "sufficente" una ristrutturazione degli edifici preesesistenti fatta ad hoc, applicando i limiti di consumo tedeschi, per risparmiare il 20% dei consumi totali dai conmbustibili fossili.
Non che ristrutturare TUTTE le abitazioni esistenti che non rispettano quei parametri (e non credo siano la minoranza) sia un'impresa da niente.
Realisticamkente parlando è già tanto se la normativa edilizia sul risparmio energetico viene applicata per le nuove costruzioni...
Sono allo sviluppo progetti per la realizzazione di centrali nucleari di quarta generazione. Ed esiste un progetto europeo-asiatico per la creazione di una centrale nucleare a fusione, Iter. Io aspetterei qualche anno, prima di usare tecnologie che in dieci anni diventeranno vecchie e nell'attesa penserei al European Research Council.
Tutti quanti auspichiamo dei positivi passi in avanti della tecnologia, ma intanto che facciamo?
L'Italia si trova in una situazione energetica che definire drammatica è poco, la necessità di costruire nuove centrali elettriche è stata affermata anche da Ciampi (e che Ciampi si sbilanci in un tema politico è tutto un dire). Oggi importiamo (direttamente o indirettamente) l'80% del nostro fabbisogno energetico!!!
E fortuna che la importiamo (a prezzi stellari) perchè se dovessimo produrcela tutta da noi a gasolio e carbone a quest'ora saremmo tutti morti avvelenati.
I costi di costruzione di una centrale nucleare (e, mi ripeto, delle nuove centrali è COMUNQUE indispensabile costruirle) non sono significativamente diversi da quelli di una centrale a carbone/petrolio. Però i costi di produzione energetica sono infinitamente minori, e per quanto riguarda l'inquinamento non sono neppure lontanamente paragonabili.
Non è necessario convertire TUTTA la produzione energetica sul nucleare, ma almeno riavviare questa tecnologia con l'apertura di un paio di centrali. Nel frattempo è opportuno continuare ad incentivare anche le fonti rinnovabili, ma da sole non sono sufficienti, c'è poco da fare.
Peraltro il nucleare è un settore dove gli italiani hanno dimostrato di saper eccellere. Non a caso la cenrale di Caorso era una delle più grandi, moderne e sicure del mondo. Con la riattivazione del nucleare inoltre si svilupperebbe anche quel know how che potrebbe essere esportato dalle nuove generazioni di ingegneri e tecnici italiani.
Tra 10 anni quando ci saranno nuove tecnologie ricorreremo a quelle e potrebbero essere glio altri Paesi a venire da noi ad imparare e comperare la nostra tecnologia.
Ad oggi l'Italia è uno dei Paesi maggiormente responsabili della produzione di "gas serra", proprio a causa delle nostre vecchie centrali termoelettriche.
Non mi stupirebbe se, dopo una prevedibile riconversione dell'Italia al nucleare, fossimo proprio noi a chiedere che vengano presi provvedimenti contro quei paesi che usano carbone e pertolio per produrre corrente avvelenando il mondo.
La proverbiale coerenza dell'italico popolo.