Pagina precedente | 1 2 3 4 5 » | Pagina successiva
Stampa | Notifica email    
Autore

Una storia vera che può aprire gli occhi a tanta gente

Ultimo Aggiornamento: 20/11/2007 10:45
OFFLINE
Post: 105
Utente Junior
E' un po lunga ma vale la pena di leggerla


Fino all’età di 22 anni non avevo mai pensato alla possibilità che potesse esistere una malattia che pur combattendo con tutte le tue forze avanzi inesorabile fino a portarti allo sfacelo.
La mia vita fino al 19 gennaio 1999 è sempre stata vissuta con al centro lo sport; facevo nuoto agonistico, giocavo a pallone e adoravo tutte quelle attività che trasmettevano al mio corpo emozioni fortissime. Ho sempre goduto di ottima salute, tanto da svolgere il servizio militare nel corpo dei Carabinieri (corpo nel quale non si entra se non si è fisicamente perfetti).
Tutto è cominciato in quell’indimenticabile gennaio. Lavoravo come operatore meccanografico per un’azienda della grande distribuzione e per garantire il funzionamento dei vari sistemi, il lavoro era diviso in turni. In quei primi giorni dell’anno, incominciavo inconsapevolmente a convivere con dei sintomi di qualcosa che non funzionava come doveva (cali di pressione, colore giallo della pelle dovuto ad un eccesso di bilirubina, fiato corto).
Una mattina verso le 5.00 rientrando da lavoro sentii un dolore continuo all’altezza del fegato, che mi impediva di muovermi tranquillamente, parcheggiata la macchina nel box, mi trascinai faticosamente verso casa pensando che tutto questo fosse dovuto all’eccessiva stanchezza. Durante il sonno il mio respiro era affaticato tanto che i miei genitori lo notarono e al mio risveglio, preoccupati, decidemmo di controllare con una lastra i polmoni essendo io un fumatore.
Il giorno seguente, il 19 gennaio ci recammo in ospedale e dopo la prima lastra, il dottore decise di farmene una seconda e poi una terza. Preoccupato, chiesi se qualcosa non andava, lui rispose “sì, c’è il cuore ingrossato”, pensai fosse una cosa futile, ma al momento in cui mi disse che mi ricoverava d’urgenza, capii che non lo era affatto. Dopo sette giorni, svuotatomi dai liquidi con dei diuretici, mi sentivo di nuovo bene, ma in quello stesso giorno una cardiologa mi dava la notizia che l’unico rimedio alla mia malattia di cardiomiopatia dilatativa era il TRAPIANTO CARDIACO. Vi lascio immaginare il mio stato d’animo e la mia reazione nonché quella dei miei genitori. Dopo dieci giorni di permanenza nell’ospedale della mia città, venni trasferito in uno dei migliori centri di cardiologia, l’Ospedale Niguarda di Milano. Da qui inizia il declino che mi trasforma e che dal permettermi di trascorrere intere giornate in piedi e nottate con gli infermieri di turno, mi porta giorno dopo giorno ad andare a dormire alle 10 di sera, a non riuscire a fare colazione al mattino senza collassare con conseguenza finale non riuscire più a mangiare e diventare una larva in un letto. Tutto questo in soli 35 giorni. La seconda settimana di marzo i medici mi propongono, per potermi salvare la vita, di effettuare un impianto di assistenza ventricolare (Novacor), ma spaventato rifiuto sperando di avere la fortuna di ricevere il trapianto velocemente. Nonostante la mia idea, i medici mi dicono di pensarci, perché questa è l’unica soluzione che mi possa permettere di arrivare alla data del trapianto senza rovinare gli altri organi del corpo. Il 12 marzo 1999, effettuo questo tipo di operazione e il 12 aprile, dopo non poche difficoltà, riesco finalmente a tornare a casa e il 20 aprile a festeggiare con i miei parenti il mio ventitreesimo compleanno. Questa soluzione provvisoria alla mia malattia, mi permette di trascorrere in forze un periodo sereno, torno a lavorare e non rinuncio a dare due tiri a pallone, cosa che faccio all’insaputa dei dottori. Con questo Novacor condivido due mesi della mia vita, infatti il 12 maggio ricevo una telefonata da mia mamma che contattata dall’ospedale mi comunica che forse hanno l’organo compatibile al mio. In quel momento riesco perfino a pensare (dettato dalla paura di una nuova operazione) di poter continuare a vivere attaccato a quella macchina che fino a quel momento non mi aveva deluso, ma più consciamente capisco che tutto questo non è fattibile. Armato di una gran dose di coraggio e di paura, vado incontro a ciò che nuovamente avrebbe cambiato drasticamente la mia vita. La mattina del 13 maggio sono un trapiantato. Dopo quattro giorni, esco dalla rianimazione per andare in reparto e dopo altri dieci giorni sono pronto per tornare a casa e per ricominciare a vivere. Il primo anno è il più faticoso, convivo con qualche rigetto e le minori difese immunitarie, mi portano a incontrare sul mio percorso diversi virus che però i medici prontamente debellano. Le continue visite non mi permettono di allontanarmi con il pensiero da tutto ciò che è successo.
A oggi sono passati quattro anni e da tredici mesi sono andato a vivere da solo.
La mia vita è cambiata tantissimo, ma non per le cose che posso o non posso fare, ma solo per il modo di pensare alla vita, ora cerco di trovare l’aspetto positivo in ogni cosa, sono più impulsivo e quello che posso avere me lo prendo. Ho comprato la moto (sogno di tantissimi anni) e ogni tanto quando riesco a sostenere la spesa vado a correre in pista e sono uno dei più veloci, sempre con lei durante le ferie estive, ma anche in alcuni week end, lascio la mia città e viaggiando per diversi chilometri e per diverse ore mi reco nei vari campeggi sparsi in tutta l’Italia e in questi vivo a contatto con la natura senza preoccuparmi di niente. Sono autonomo al cento per cento mi piace stare in compagnia e quando incontro nuovi amici e scoprono quello che mi è successo stentano a crederci. Non posso più effettuare attività agonistiche, ma nonostante questo ho ripreso a vivere come prima, forse meglio, lavoro sempre per la stessa azienda e negli anni successivi all’operazione ho cambiato diverse mansioni e questo solo per mia volontà e le mie capacità, ora faccio parte di un team per un nuovo progetto. Lo sport è tornato ad essere il fulcro del mio essere, pratico Thaybox senza effettuare incontri professionisti ma solo lite, gioco a calcio e riesco ancora a farmi notare per il mio stile e per il tocco di palla ma anche per gli scatti, da un anno mi sono avvicinato persino alla corsa a piedi e durante alcune manifestazioni sportive di questo genere non mi tiro indietro ma le affronto con uno spirito differente (non quello della vittoria per essere arrivato primo ma quello di finire la gara e avere una grandissima soddisfazione) che premia ancora di più , ho cominciato a praticare snowboard e quest’anno per la prima volta mi recherò su di un ghiacciaio per imparare nuove tecniche di salto e di discesa, in più pratico ogni altro sport che mi dia forti emozioni ovviamente tutto questo senza portare il mio corpo al limite. Cerco di aiutare le persone che sfortunatamente in questo momento stanno vivendo ciò che io ho già vissuto, portando a loro un’immagine di serenità e di vita. Tutto quello che è successo porta ad avvicinarsi o ad allontanarsi dalla religione, nel mio caso mi ha avvicinato e se prima pregavo chiedendo a Dio di farmi avere soldi e felicità, ora lo ringrazio per avermi fatto vivere un’altra giornata e per avermi dato la possibilità di stare vicino alle persone a me care. Durante tutto il periodo della malattia ho conosciuto persone specialissime (infermieri dottori) che ancora oggi mi stanno vicine ma non più professionalmente, ma amichevolmente, come un infermiere col quale molto spesso mi ritrovo per bere una birretta e per scambiare quattro chiacchere. Chi mi ha aiutato di più è stata la mia famiglia, soprattutto mia madre che, armata di tanto coraggio, non ha mai smesso di lottare insieme a me in prima linea, quindi ringrazio lei, la mia famiglia, gli infermieri e i dottori che mi hanno dato la forza, anche inconsapevolmente, solo con la loro presenza di combattere questa malattia. Concludo sperando che tutto quello che faccio oggi serva un domani per sensibilizzare la gente che non sa che donare può dare nuova vita.
[SM=x53911]
Ciao ragazzi e grazie per l'attenzione
CM

03/06/2003 18:44
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 2 3 4 5 » | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 11:37. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com